Napoli
sotterranea si lasciava scoprire tra cunicoli e cisterne, il tempo si era
fermato nelle gallerie del tufo, grandiosa operad’antichi acquedotti
greco-romani. Sul fondo dei pozzi, l’argilla si modulava in grandi cretti,
trovavamo scatole logorate dallaruggine, e contenitori vuoti di una materia dimenticata.
Sotto Piazza Cavuor, i rifugi anti-aerei svelavano il loro passatodimenticato
da settant’anni, alcune frasi echeggiavano alla politica di un tempo, ma era
nei pozzi che il vuoto temporale sicompiva. Quegli antichi serbatoi si
aprivano improvvisamente in un articolato labirinto di strettoie, tutto si dilatava
in un grandebuio che le lampade facevano fatica a rischiarare.
Attività organizzata
dal Gruppo Grotte e Forre Francesco de Marchi (Club Alpino Italiano - Sezione dell'Aquila) sotto la guida dell’Associazione
Speleo Archeologica Culturale La Macchina del Tempo e il Museo del Sottosuolo
di Napoli.
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