I ruderi di
Sant’Antonio si leggevano a malapena alle pendici di Monte Rua, completamente
ricoperti dalla vegetazione avevanoperso anche la memoria di quello che un
tempo potevano rappresentare. Rimanevano pietre ordinate da qualche lontanafunzione, ormai talmente distante da non cercare più risposte. Il Castellum de Monte Aureo destructum in
Praetorio sperdeva nelbosco i resti degli attigui insediamenti, li
scoprivamo tra ginepri e prugnoli percorrendo i sentieri dimenticati della
Rocca di SanMarco. Il Vallone di Sant’Angelo consolidava il suo canale con
muri a secco e vecchi pini, il suo nome forse rendeva omaggio aqualche grotta,
troppo difficile da individuare nel fitto della vegetazione. Solo la parte alta
della montagna si vestiva di bassiarbusti, lo sguardo ammirava molte montagne
e conferiva a Monte Rua il privilegio di un magnifico punto di vista sullaValle dell’Aterno.
lunedì 25 gennaio 2016
Monte Rua e il Castello di Monte Aureo, i ruderi di S.Antonio e il Vallone di S.Angelo
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