Napoli si
coronava dell’orlo di un vulcano, vivo del contrasto di appartenenza e timore. Dalle
sue estremità ne ammiravamo ilcratere, una magnifica cava fonda animata da
fumi di zolfo. Ogni preoccupazione si dissipava in una quiete apparente, persa
nellabellezza infinita del mare. Il Sublime
trovava manifestazione della sua essenza nell’estremo limite di forze
superiori. La baia diNapoli si colmava di case, palazzi e abitazioni, tutti
temevano il Vesuvio ma nessuno aveva intenzione di staccarsi da esso.
domenica 6 dicembre 2015
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