Sopra Passo Godi
l’autunno aveva iniziato a spegnere i suoi toni più caldi, oscurando le foglie
dei boschi con colori bruniti.Gli “jacci” giacevano tra vallate solitarie,
alcuni erano stati resi accoglienti mentre altri trattenevano soltanto il
perimetro dipoche mura e l’evocazione della solitudine dei pastori. Quei vecchi
ricoveri in pietra in passato erano stati abitati durantel’alpeggio estivo, mentre adesso
la loro porta veniva varcata principalmente da chi non gli apparteneva. “Non si
può cogliereun fiore senza disturbare una stella”, una frase sopra un camino
invitava al rispetto. Tra la Corte, il Campitello e il Camporotondole profondità
si perdevano in ampi valloni e circhi glaciali, cervi e caprioli vi
transitavano, mostrando la bellezza dei loro manti invernali.
domenica 1 novembre 2015
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