Sperone giaceva abbandonato nel silenzio dei suoi sassi,
soltanto la torre si innalzava come una presenza, imponente sopra l’anticoabitato. La suggestione era nelle pietre sconnesse ricoperte di muschi, nella
vegetazione di rovi selvatici e clematidi, e negli alberi che traquei lacerti
di mura avevano trovato la loro dimora. Tutt’intorno chiome brunite a bacche
rosse di rosa canina accoglievano l’autunno.I luoghi dell’abbandono definivano
un altrove di nostalgia, fatto dell’immaginazione di vite e voci lontane. Rimaneva
la memoria dipochi oggetti arrugginiti. Pietre adattate all’uomo. Sassi.
lunedì 2 novembre 2015
Sperone di Gioia dei Marsi
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