lunedì 2 novembre 2015

Sperone di Gioia dei Marsi

Sperone giaceva abbandonato nel silenzio dei suoi sassi, soltanto la torre si innalzava come una presenza, imponente sopra l’anticoabitato. La suggestione era nelle pietre sconnesse ricoperte di muschi, nella vegetazione di rovi selvatici e clematidi, e negli alberi che traquei lacerti di mura avevano trovato la loro dimora. Tutt’intorno chiome brunite a bacche rosse di rosa canina accoglievano l’autunno.I luoghi dell’abbandono definivano un altrove di nostalgia, fatto dell’immaginazione di vite e voci lontane. Rimaneva la memoria dipochi oggetti arrugginiti. Pietre adattate all’uomo. Sassi.

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