domenica 8 novembre 2015

L'Inghiottitoio di Camposecco

Il versante laziale dei Monti Simbruini si caratterizzava della bellezza di numerosi piani carsici ricchi di doline ed inghiottitoi,generati da crolli e sfondamenti di labili coperture terrose. Tra questi l’Inghiottitoio di Camposecco si apriva con uno sviluppoverticale di oltre trecento metri, frammentati da pozzi e strettoie, di cui noi ne percorrevamo soltanto una piccola parte. Le primeesplorazioni del 1965 si erano fermate a quota -100, solo quasi vent’anni più tardi i passaggi vennero allargati. In ogni salanumerose ossa di animali rammentavano la potenza devastante dell’acqua, che oltre a modellare pietre aveva scarnito spoglie.Quella cavità raccoglieva gran parte degli impluvi dell’altopiano di Camposecco, potevamo visitarlo soltanto con una giornata disole, che all’uscita della grotta ci attendeva con i colori più belli del tramonto e la quiete della sera.
Attività inerente al XX Corso di Introduzione alla Speleologia a cura del Gruppo Grotte e Forre “Francesco de Marchi” del Club Alpino Italiano – Sezione dell’Aquila.

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