La bellezza di
Sarajevo era nei volti sereni delle persone, nel dialogo tra culture
differenti messe tutte a contatto nel centrostorico. Tutti confluivano per le vie
principali animando lo stesso flusso, che nel suo movimento celebrava la vita,
la rinascita diuna città dopo gli orrori della guerra. I toni caldi del
tramonto avvolgevano con la stessa dolcezza templi, chiese, moschee eminareti,
si udivano nei cortili marginali la ripetizione delle preghiere, mentre i lumi delle
candele divenivano sempre piùforti con l’avanzare della notte. Trascorrevamo
la sera nel quartiere arabo, con i vicoli illuminati dai negozi,
i locali ele fumerie di narghilè, il buio rimaneva fuori da quella danza di colori che manifestava la tolleranza della Gerusalemme d'Europa.
lunedì 24 agosto 2015
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