domenica 19 gennaio 2014

La Cascata di Biselli dall'alto da Cerchiara e dal basso da Fano a Corno

La Cascata di Biselli (anche detta del Pisciarellone) prendeva il nome dall’antico paese posto nelle sue prossimità, ormai abbandonato da decenni, lasciato in balia della natura che,attraverso edere e rovi, riprendeva a sé le sue pietre. Queste cascate si formavano dal Rio Pecorale, un piccolo fiume stagionale alimentato dallo scioglimento delle nevi, ed erano dasempre ben visibili lungo il tragitto della A24, trovando in alcune stagioni un getto talmente suggestivo da catturare lo sguardo di molti viaggiatori in transito verso Teramo. La testa della cascatasi raggiungeva dal Paese di Cerchiara, attraverso un comodo percorso che conduceva alla Madonna delle Masserie, un piccolo luogo di culto fornito di altare e icona votiva. Da quelleprossimità si dimenava l’ultimo tratto del letto del fiume, prima del grande salto nella valle sottostante. L’acqua fluiva limpida nelle tante vasche naturali scavate dal suo getto, e, mano a manoche proseguivamo in direzione del bordo, aumentava la sublime bellezza della percezione della Natura. Dal vuoto sottostante l’acqua risaliva vaporizzata attraverso le correnti ascensionali,sbuffando in spruzzi violenti pronti a sottolineare il limite delle nostre possibilità. Il Gran Sasso copriva il suo capo di nubi, la pioggia andava e veniva pulendo l’aria bassa, lasciando scivolarelo sguardo lungo i morbidi pendii erbosi dorati dal falasco secco. Dal Paese di Fano a Corno raggiungevamo il borgo di Biselli per ammirare anche la base della cascata, da lì un percorso si aprivanella fitta boscaglia rivestita di edere, e lasciava scrutare tra gli alberi il continuo tormento dell’acqua col vento.

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