sabato 18 gennaio 2014

La Grotta Mitraica di Fossa

L’anfiteatro roccioso sopra Fossa nascondeva nel suo grembo una piccola cavità d’importanza straordinaria perché molto antica, legata al culto del dio Mitra, religione orientale antecedente alCristianesimo. Il culto di questo dio persiano si diffuse tra i romani tra il I secolo a.C. e il IV sec. d.C., e trasmesso di conseguenza nelle terre mano a mano occupate. Tale praticadevozionale era dedicata alla venerazione del Sole Invitto, versione romana del dio persiano nelle sembianze di Elio Apollo, e veniva celebrato in caverne naturali, detti appunto mitrei,esposti sempre in direzione del sole sorgivo, simbolo del potere della luce in grado di innalzarsi al di sopra dell’oscurità. La certezza di queste informazioni, che legano Fossa a Mitra, èattestata dal rinvenimento di una lapide avvenuta proprio a Fossa nel 1805, attualmente conservata nel Castello Cinquecentesco dell’Aquila, sede del Museo Nazionale d’Abruzzo. Quando non vierano grotte naturali, come nel caso di Fossa, queste venivano scavate artificialmente mantenendosi perfettamente in asse con l’equinozio estivo, e in questo specifico caso seguendo leproiezioni d’ombra di Monte Cerro durante il solstizio d’estate, quando il sole raggiungeva la sua massima forza. Le informazioni della lapide attestavano una datazione nei primi anni del 200 d.C.(201 o 214 d.C.?), da allora la piccola spelonca giaceva al di sopra dell’abitato, e continuava a farne parte nonostante attraverso i secoli avesse trovato una veste anonima.

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