I Monti della
Laga si animavano di nebbie svaporate dal vento di Scirocco, che coprivano e
scoprivano le montagne vestendole di mistero e suggestione. A conferire
ulteriore sacralità a tuttaquella visione maestosa era il colore dorato del
falasco secco, che con le sue sfumature bionde richiamava in pieno l’idea
dell’oro. Il sentiero di Piana Grande saliva addentrandosi in una delle piùbelle cattedrali dei Monti della
Laga: tra Cima Lepri, Pizzo di Moscio e Monte Gorzano sembrava di essere sotto pilastri
insormontabili, li ammiravamo dal basso divenire semprepiù grandi, mentre lateralmente lo sguardo scendeva a valle a seguire il corso dei fiumi e i salti
delle cascate. I colori dell’autunno si esponevano in tante tonalità differenti,
non soloprendeva corpo il rosso e la ruggine, ma anche la straordinaria
visione di un verde tardivo, più accostato alla primavera che a questo preciso periodo
dell’anno. Lo Stazzo della Pacina godevadi un notevole privilegio visivo sul
grande fosso in ombra e sulle pareti sovrastanti. I resti di un vecchio rifugio
portavano la memoria delle pietre a secco, nel silenzio pacato di una delle piùbelle valli dei Monti della Laga. Percorrevamo parte del Sentiero dei Ficorari, che fino agli anni ’50 era una via di
collegamento molto importante tra Amatrice e Teramo: un tempo venivatransitata
dai contadini che con i muli partivano da Montorio al Vomano per raggiungere
Amatrice, con lo scopo di vendere i propri fichi tanto rinomati, e da questa
caratteristica ne derivava il nome.
domenica 18 novembre 2012
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Non sai se ascoltare la magia delle parole o sentire la suggestione delle immagini. Così mi hai fatto saltare di qua e di là come un capriolo, nel timore di veder sbucare fuori dalla nebbia un qualche spirito della Montagna. E il percorso è stupendo, non lo conoscevo. Grazie di nuovo Sara.
RispondiEliminaGrazie a te Leonardo per il bellissimo commento, mi fa tanto piacere leggere queste tue parole così belle!! :-)
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