Camminavamo lungo
il sentiero che da Santa Dorotea saliva in direzione di Monte Soffiavento,
inoltrandoci in una carrarecciasilenziosa. Alcuni alberi si rivestivano completamente
della barba dei licheni, tanto da
apparire proprio come un bosco dilana. Gli abitanti di Scoppito tramandavano
il nome di Monte Fiataventu, portando alla memoria le contrazioni dialettali di untempo: quelle parole lontane affioravano tra i ricordi, e facevano rivivere
antiche identità come lo Iùbbere o lo
Iacciu dejiMuntanari. Parte di Monte
Soffiavento era esposta a causa di un incendio che anni fa ne distrusse una
fascia di bosco, da allorasolo alcuni arbusti ne rivestivano la cima, che così
spoglia e rada guardava la conca aquilana e il Gran Sasso, vedeva esposta la
Lagae scrutava la Majella, ma soprattutto ammirava Monte Calvo da una posizione
privilegiata. Scendevamo verso Ovest alla ricercadi nuovi sentieri, tra
miriadi di foglie al suolo che ammorbidivano il nostro passo. Ci immergevamo in
luoghi che ci appartenevanononostante fossero sconosciuti, e li percorrevamo
scoprendo solo sentimenti familiari.
sabato 24 novembre 2012
Monte Soffiavento, da Santa Dorotea a Cupoli
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Ho trovato notizie molto interessanti a riguardo in questo link:
RispondiEliminahttp://asciatopo.xoom.it/scoppito.html