domenica 21 febbraio 2010

Valle del Puzzillo da Alantino


Finalmente una giornata decente per uscire! E' stata una settimana di tempo pessimo... tra libecci temporali e scontri di pressione stavo per mettere la muffa a stare dentro casa. Come ogni domenica mattina la lezione di fondo ha la priorità su ogni altra cosa, e così è stato... Vista la neve semi-ghiacciata il maestro Loris ha ben pensato di inchiodarci ad una costa pendende vicino ad Alantino, per farci fare esercizi di virata in discesa. Un po' noiosa come cosa, ma importante. Solo poche ore più tardi quanto mi erano cari i suoi insegnamenti! Finita la lezione, cambiati gli sci, vado alla miniera di bauxite (sempre quella), dove aspetto un mio amico, il bravissimo scialpinista Cavallo Pazzo dei Monti di Mezzo. Che faticaccia stargli dietro... E quanta santa pazienza che c'ha avuto con me! L'intenzione era quella di raggiungere il Rifugio Sebastiani, robetta per lui e un'impresa per me. All'inizio salivo bene, nonostante la neve fosse battuta e la pendenza, in alcuni punti, abbastanza ripida, i miei sci tenevano, così ho evitato di mettere le pelli, e me la sono fatta tutta a spina di pesce (…) Usciti dal bosco, però, la neve cominciava ad essere sempre più dura, tanto da non cominciare a piacermi più. Dopo una breve sosta nella specie di rifugio della Valle del Puzzillo (1882 m) riprendiamo a salire... ma la neve da dura era diventata di ghiaccio... sarà la stanchezza, sarà la paura, sarà la paura creata dalla stanchezza... non lo so, fatto sta che non me la sono sentita di proseguire. Era come se i miei sci non riuscissero a far presa sul ghiaccio, nemmeno di lama. A pensarci adesso, magari, con le pelli di foca sarebbe stato diverso... Riscendiamo. Ma ormai mi ero talmente irrigidita che ho faticato pure a scendere, soprattutto per il pezzo di percorso che serpeggia in discesa nel bosco... avevo il terrore di prendere una pianta in pieno. Che brutti scherzi fa la paura... Devo comprenderla e superarla!
La foto sopra è l'immagine di una valanga sulla costa della Cimata di Pezza. Abbiamo notato anche altri cedimenti spontanei della neve.

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