La neve di ieri sotto al Gran Sasso era bella, ma quella di oggi a Campo Felice era ancora più bella! Non mi aspettavo nulla di speciale perchè il meteo non era esaltante, eppure mi sono ricreduta. Ormai il corso di fondo che faccio mi lega in maniera indiscussa alla zona di Campo Felice (e la cosa non mi dispiace per niente, anzi) così finita la lezione ne approfitto per esplorare il territorio, ormai a mò di sonda. Finita la lezione ho chiesto al maestro Loris in quale zona potevo andare e mi indica la Valle Leona. Avendo cambiato gli sci non potevo usare i binari della pista, così mi sono orientata a occhio approfittando dei tracciati di una motoslitta, perchè sul serio il troppo bianco della neve mi dava alla testa in modo da non farmi distinguere dove fossero le salite e le discese (il nome Centomonti ha un perchè): il solito effetto di vertigine quando non si hanno riferimenti visivi di un altro colore. Però che pace. Quanto sono stata bene. Ho sciato fidandomi ciecamente della traccia, che era perfetta, perchè la motoslitta aveva appiattito la neve, tanto da non farmi sfangare, e allo stesso tempo l'aveva appena increspata con la trazione dei cingoli, così da avere la caratteristica di essere semi-battuta. Per i miei sci era una favola. L'ho percorsa per un'ora in totale solitudine, senza vedere nessuno nemmeno da lontano, in un idillio appagato, felice, poetico, addirittura con dei fiocchi di neve che scendevano dolci, amplificando la sacralità della pace... che bello. A distruggere quella condizione perfetta è stato il peggior incubo dello sciatore asociale abruzzese: venti ciaspolatori romani. E per di più sulla mia traccia...(NOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!). Cambio strada e arrivo alla Miniera, dove finalmente mi concedo una pausa nei pressi del bandone. La cosa assurda è che i ciaspolatori c'erano pure sulla pista da sci. Li riflettevo e pensavo a quanto non fosse giusto, perchè: 1) è irrispettoso nei confronti di chi scia perchè gli si sfascia tutta la pista; 2) non è corretto nei confronti di chi prepara le piste perchè costa tempo e soldi (le motoslitte che fanno i binari consumano 25 litri di gasolio l'ora...); 3) non è corretto nei confronti del buco dell'ozono perchè appunto si inquina di più (in riferimento al punto 2); 4) non è corretto nei confronti degli ottici d'Italia perchè le piste sono PIENE di cartelli che esplicano per bene il divieto di passaggio in qualsiasi altro modo diverso da quello con gli sci; 5) è assolutamente inutile percorrere la neve battuta con le ciaspole perchè quelle servono solo ed escusivamente per non sprofondare nella neve fresca... ma come si fa a non capirlo??!! Il passo cambia, è innaturale, se non asserviscono alla loro funzione sono decisamente inutili e ingoffano i movimenti (!); 6) per concludere c'è una legge regionale che sanziona dai 20 ai 250 euro chi altera la struttura della pista. Purtroppo ho notato che non sono poche le persone che se ne fregano. Forse non lo sanno. Forse non ci pensano. Eppure basterebbe poco poco mettersi nei panni degli altri, perchè questa norma non dovrebbe essere intesa come una legge, ma come un atteggiamento di educazione, di rispetto e di intelligenza.
domenica 14 febbraio 2010
Centomonti forever e la Miniera di Bauxite
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Sostengo da sempre che i gruppi in montagna non dovrebbero essere numerosi; personalmente penso ad un gruppo composto da non più di 4 elementi, ritenendo 3 il numero perfetto.
RispondiEliminaStesso concetto, senza numeri... ma che incoraggia comunque l'esiguità del numero di partecipanti è spesso espresso dal CAI; eppure è lo stesso CAI a non essere coerente (un trenino di 25 persone sulla Ferrata Danesi è un assurdo).
Se anche fossero stati venti ciaspolatori educati e silenziosi, avrebbero dato "fastidio" comunque. Di multe, manco a parlarne... in questo periodo son troppo impegnati con fuoripista e valanghe! :-)
Ammazza... 25 persone in ferrata sono proprio tante! Io ancora non ne faccio una, ma posso immaginare che non è la condizione ideale...
RispondiElimina:-)
Per me il numero perfetto per uscire è 4, anche 5 se c'è una bella sintonia... però generalmente, vista l'inesperienza, mi adatto a tutto pur di andare
Certamente i proverbi hanno sempre ragione come quello che dice: poca brigata vita beata! ma certamente questo discorso non piace a chi organizza comitive per motivi economici, vedi negozi tecnici o sodalizi vari... Per quanto riguarda i ciaspolatori, penso che sia solamente un discorso di sensibilità e di educazione ma certamente bisogna anche vedere come è stata tracciata la pista per i fondisti a volte passargli lontano non è facile per tanti motivi... Un saluto da Giorgio, ciaspolatore ed ex fondista.
RispondiEliminaciao giorgio! io vado sia con le ciaspole che con gli sci, anche se preferisco decisamente questi ultimi dipende sempre da dove si va, e non da con cosa.. sarai di sicuro d'accordo con me che siamo sempre noi ad adattarci alla montagna, e non viceversa. perchè dici che è difficile passare lontano dalle piste da sci?
RispondiEliminaCiao Sara! scusa il ritardo con il quale ti scrivo, ma ho avuto un periodo di particolare impegno e ho usato pochissimo internet. Sono d'accordissimo che dobbiamo adattarci alla montagna e non pretendere viceversa, ma non era questo che volevo dire, bensì che a volte le piste di fondo con la nebbia non si vedono facilmente e sono tracciate a cerchio e "navigando" a volte ti ritrovi addosso e devi fare dei bei giri per evitarle e a volte, rapidamente e delicatamente le oltrepassi... Un salutone da Giorgio
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