giovedì 28 gennaio 2010

Da Sella di Corno a non lo so

Con la neve e le temperature di oggi, che sembravano leggermente alzarsi, desideravo andare a vedere il lago di Rascino. Lo immaginavo bellissimo, con le sue sponde tentacolari a specchio d'acqua che rifletteva il cielo, in una condizione di assoluto contrasto con il candore illibato della neve. Affidandoci alla carta, decidiamo di seguire il sentiero che parte da Sella di Corno (987 m): poco dopo superata la stazione (andando in direzione di Antrodoco) sulla sinistra c'è una strada che scende presso la Fonte Vecchia (976 m), a pochi passi del passaggio a livello. Attraversate le rotaie, e proseguendo a destra, incomincia il sentiero segnalato sulla carta che sale tutta la Valle di Cappelletto. La neve era così appiccicosa che si arpionava alle ciaspole (…) mettendo di suo un carico ulteriore che ci faceva faticare il doppio. I riferimenti erano ridotti allo slargo della carrareccia, perchè si sa che la neve modifica tutto, disorienta e fa perdere. Noi salivamo nonostante non fossimo molto convinte del sentiero. Saliamo saliamo saliamo fino a trovarci in una valletta chiusa tutto intorno da un bosco molto fitto. Qualcosa non quadrava. Dov'era finita la strada? Eppure ogni tanto qualche segnale rosso mano mano che salivamo lo trovavamo... Ero così dispaciuta che prendo di petto la costa ripida sulla mia destra, così da dare una sbirciata da sopra. Con stupore mi sono trovata su di un'altra carrareccia, volevo proseguirla, ma la mia compagna mi dice di tornare indietro anche perchè il tempo stava cambiando e non era il caso di rischiare. Va bene. Appena tornata a casa la prima cosa che faccio è quella di confrontare la carta con le immagini satellitari di Google Earth: la carrarreccia successiva era il seguito dell'altra, la neve e le fratte avevano coperto una parte del passaggio disorientandoci... la direzione era quella giusta, e per poco, pochissimo, non siamo arrivate alla Forchetta di Rascino. Questa esperienza mi è servita a maturare un pensiero: mi devo fare un gps.

4 commenti:

  1. Ma tu guarda;mi è capitata la stessa cosa .Invece di risalire un canalone,abbiamo deviato leggermente a sinistra e ne abbiamo imbroccato un'altro che non riconoscevamo più.A casa su Google Earth risolto il mistero.
    Un caro saluto

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  2. certo che google earth è proprio una risorsa..

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  3. Ho pensato spesso anch'io al GPS...
    e mi ripeto sempre: "sì, può salvare la vita ma uccide la poesia". :-/

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  4. oddio nel mio caso non è che il gps è una questione di vita o di morte... lo userei solo quando il dubbio è notevole, anche perchè fare un'escursione con quell'aggeggio in mano è troppo condizionante e veramente uccide la poesia. comunque ho già visto che costa troppo :-D quindi per ora la questione è risolta: nun s'ha da fa. poi chissà

    molto poi

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