La Chiesa allagata di San Vittorino dava accesso ad un varco
onirico spazio-temporale, dove ogni aspetto si rimescolava e vestiva di
suggestione. Erano trascorsi dieci anni dalla mia precedente visita ene
percepivo un’ulteriore sprofondamento. La facciata barocca aggettante, il
pavimento sommerso dall’acqua, la volta aperta al cielo animata dal volo
degli uccelli, erano aspetti visivi checoinvolgevano i sensi nella percezione
di un mondo surreale. All’esterno della Chiesa trovavo questa volta un cartello
informativo di cui ne cito il contenuto: “La
Chiesa di San Vittorino si trovaal
km 88,100 della Via Salaria, nella piccola frazione San Vittorino del comune di
Cittaducale, a breve distanza dalle Terme
di Cotilia. È posta all’interno della Piana di San Vittorino, un territoriodove si trovano molte sorgenti mineralizzate e sono frequenti i fenomeni
carsici come i sinkhole (sprofondamenti improvvisi del terreno). Già in epoca
preromana i Pelasgi e i Sabini ritenevanosacro questo territorio e vi
compivano sacrifici. La zona mantenne la sua sacralità anche presso i romani e
in tale epoca acquisì ulteriore importanza grazie allo sfruttamento delle
sorgentinell'impianto termale di Cotilia. AI posto dell'attuale chiesa, si
trovava un tempio dedicato alle ninfe dell’acqua,
sorto nei pressi di una sorgente considerata sacra. L'edificazione dellachiesa
sui resti dell'antico tempio pagano si deve al fatto che, proprio in quel
luogo, nel 96 d.C. subì il martirio San Vittorino di Amiterno. Inizialmente fu
realizzata una cripta che ne ospitò i resti esolo tra il Trecento ed il
Quattrocento fu edificata la chiesa vera e propria, che deve il suo aspetto
attuale ai lavori di ampliamento voluti dal vescovo di Cittaducale, Pietro PaoloQuintavalle, iniziati nel
1608 e terminati nel 1613. Tuttavia, nell'Ottocento, i forti fenomeni carsici e gli eventi sismici a cui il territorio è
soggetto causarono lo sprofondamento dellachiesa ed il suo progressivo
allagamento, che di recente si è ulteriormente accelerato a causa delle acque
che scaturiscono dalla sorgente che sgorga al suo interno. Il tetto è ormai
crollato,ma interessante è la facciata barocca. L'interno, a tre navate,
ospitava diverse opere d'arte. Tra queste sopravvivono un bassorilievo dell’Annunciazione attribuito a Giovanni Pisanouna fonte
battesimale, entrambi risalenti al XIV secolo e conservati nella Cattedrale
di Santa Maria del Popolo di Cittaducale e un affresco conservato al Museo Diocesano di Rieti. Per ilcarattere
suggestivo e surreale del luogo, nel 1983, la Chiesa fu scelta dal regista
russo Andrej Tarkovskij come set cinematografico per girare una scena del film
d'essai Nostalghia.”
Ulteriori informazioni sul territorio sono reperibili
in questo sito: www.cittaducaleturismo.it . Le coordinate della chiesa sono:
42°22'35.14"N 12°59'19.30"E
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