Entravamo sulla soglia dell’imbrunire, a esorcizzare i
misteri del Tempo, guidati con estrema dolcezza al cospetto di paure
universali, presi per mano di fronte all’ignoto lungo semplici percorsi
essenziali, dove tutto ciò che veniva demonizzato per consuetudine era
semplicemente tenuto fuori. Ed era così che la notte si apriva alladolcezza
della luna, che tra lumi e lucciole sussurrava il Sublime. L’altrove era lì e potevamo vederlo col
rispetto e la coscienza dell’ordine naturale delle cose. C’erano tante storie
da raccontare, tante memorie di vite, cercate, nascoste o dimenticate, sostate
eternamente nell’Oblio dove tutto inevitabilmente giace.
Grazie Andrea De Petris, sei riuscito a scardinare con estrema
purezza e semplicità uno dei tabù universali più ricorrenti e demonizzati.
Davvero interessante :) Grazie
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