lunedì 30 luglio 2018
Abisso di Val Cadur
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domenica 15 luglio 2018
Anello di Monte La Meta delle Mainarde
Salivamo
dai Campitelli lungo la Conca dei Biscurri, passando per i ruderi del Fortino
Diruto, un’antica casermetta utilizzata nella secondametà dell’Ottocento per
tenere sotto controllo i briganti, soliti rifugiarsi in quei boschi con lo
scopo di assaltare chi si dirigeva verso il Passo deiMonaci, unico
collegamento fra il Lazio e l’Abruzzo. Un tempo vi erano pastori, commercianti
e monaci benedettini, ora soltanto noi e qualchealtro escursionista che
vedevamo in lontananza. Alla nostra sinistra la lunga dorsale di Monte Miele ci
divideva dalla Valle Pagana, come unmagnifico spartiacque. L’ambiente diveniva
sempre più severo, tra ghiaioni, sfasciumi e valloni ondulati di vecchie
morene, dove a trattiresistevano ancora piccoli depositi di neve. Scendevamo
per la Valle Pagana incontrando un rivolo che la impreziosiva, mentre nel bosco
uncampo carreggiato catturava la nostra curiosità con la particolare bellezza
delle sue forme.
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venerdì 13 luglio 2018
Monte Puzzillo
Percorrevamo un sentiero tanto semplice quanto bellissimo,
nella beatitudine di luglio con i suoi colori ancora carichi di mille germogli.
IlMonte Puzzillo si affacciava sia sulla Piana di Campo Felice che su quelle
del Morretano e della Leona, e mi piaceva moltissimo ammirarlementre si
aprivano mano mano alla vista lungo il nostro proseguire, mostrando infine il
loro massimo potenziale. La giornata serenaesponeva in lontananza il profilo dei
monti, velati a malapena da piccolissime nubi, la quiete era nelle nostre
parole condivise d’amicizia,nel vento leggero che ci accompagnava, nel profumo
del Creato e nella consapevolezza della sua bellezza.
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sabato 7 luglio 2018
Anello della Cimata di Pezza
Il bandone
metallico della Miniera di Bauxite era ormai divelto dal vento. Durante molti
inverni aveva fornito riparo a chi vi transitavaaffianco, ed ora ne rimaneva soltanto
il silenzio a far riflettere sullo scorrere del tempo. Luglio aveva i prati
verdi e note gialle di fiori diverbasco, ammiravamo la bellezza semplice di quella
maestosa valle con a capo l’estinto circolo glaciale di Vena Stellante. Da sotto
il RifugioSebastiani si avviava il sentiero per la cresta della Cimata di
Pezza, che faceva da spartiacque tra i due altipiani, da lassù scrutavamo la
varietàdegli ambienti indagando soprattutto nelle zone d’ombra, come se
custodi di chissà quali abissi.
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lunedì 2 luglio 2018
Monte Porrara dal Quarto Santa Chiara
Avevamo
trascorso la notte sul valico di una strada remota, sul limite tra la notte e i
sogni, circondati da centinaia di lucciole che parevanoportarci vicino alle
stelle. L’indomani si accendevano i colori del Quarto Santa Chiara, dove il
verde brillante dei suoi prati evidenziava la viasinuosa del Torrente La Vera
prima di inabissarsi nel suo inghiottitoio. Salivamo il lungo sentiero di Monte
Porrara, seguendo il tracciato nelbosco che nella parte alta si apriva su
tutte le altre montagne intorno la Valle Peligna. I rilievi erano morbidi, e lo
sguardo ci scorreva sopraininterrotto fino a perdersi in lontananza in un mare
di verde, di boschi e di prati. Non vi era nessuno, soltanto noi ed i nostri
pensieri.
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domenica 1 luglio 2018
Monte Prena per la via Normale
Monte
Prena aveva un fascino lunare, con le sue pareti aride ed assolate, i suoi
pinnacoli rocciosi e suoi massi erratici. La pietracustodiva la memoria di
antichi ghiacciai, tra ghiaie e sfasciumi, pareva ancora di sentirne l’eco
lontano. Entrambi i versanti contemplavano labellezza, mentre una nebbia
leggera mistificava sempre di più il tutto alle porte del cielo.
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L'alba a Campo Imperatore
Eravamo
accolti dalla Natura, tra la notte a Campo Imperatore che conteneva tutti i
nostri sogni, e l’alba che ci donava la bellezza dellameraviglia di uno
straordinario punto di vista su Corno Grande, così maestoso e superbo, così
magnifico e importante, straordinariamentebello. Le prime luci avevano il
potere di rendere la montagna “leggera” quasi aerea e intangibile, una materia
sovrannaturale come quella deisogni e dei pensieri. I cavalli e le mucche si
muovevano al pascolo lentamente, in un risveglio pacato, tra l’erba rasa e le prime nebbiebasse del mattino. Iniziavamo un nuovo giorno appagati da una grande, magnifica, immensa bellezza.
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