Il Fosso della Murata custodiva le misteriose mura
megalitiche, che ritrovavo facilmente a distanza di anni nonostante il fitto
groviglio dellavegetazione. Quelle gigantesche mura si componevano di massi possenti e squadrati, dove le geometrie combaciavanoperfettamente lasciando tra
loro solo sottilissime fughe. La datazione di oltre tremila anni rendeva l’ambiente
ancora più suggestivo. La via perla montagna saliva passando per la Fonte del
Salice, che nella parte alta, lungo il sentiero, svelava la regale presenza
delle betulle. Ilcandore del loro legno si amplificava con la presenza della
neve che rivestiva tutta la parte alta della montagna, e rischiarava le ombre
dellasera. Tra Croce Cozza e Monte Pettino ammiravamo la bellezza del
tramonto, che tra la neve e le nubi evidenziava di rosso solo le pendicidi
Monte Calvo. Seguivamo tutto il sentiero di cresta della montagna, accompagnati
dalla neve che scendeva sempre più fitta, mentre sotto dinoi si accendevano
mano a mano tutte le luci della città dell’Aquila. La notte e il bosco ci
accoglievano lungo i sentirei della Madonna Fore.
domenica 17 dicembre 2017
Tra la notte e la neve, lungo i sentieri da Monte Pettino alla Madonna Fore
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