Campo Imperatore si modulava di infiniti avvallamenti dove il pascolo lento di mucche e cavalli
ne accresceva la quiete di radure sconfinate. Tutto si conteneva tra la mole
maestosa del Gran Sasso e isuoi contrafforti meridionali, che così innalzati bruscamente
aumentavano il senso di protezione di un luogo speciale. Dalle prossimità
dei Ruderi di Sant’Egidio salivamo in direzione del Vadodel Piaverano,
costeggiando lo sfogo di un fantasioso fiume di rena che dall’alto degli
sfasciumi scendeva a valle. Mentre salivamo il candore della roccia si
confondeva a tratti con quello delle nubi, maladdove il panorama si apriva lo
sguardo correva libero fino al mare. La via delle stelle correva sul filo di
cresta del Monte Brancastello, lungo sentieri facili e battuti che ammiravano uno dei
volti più belli diCorno Grande. Sulla piana, alle pendici di Monte San
Gregorio, i Ruderi di Sant’Egidio erano stati da poco oggetto di un’indagine
archeologica svelando una chiesa vescovile a navata unica contransenna presbiteriale
e numerose monete di rame e d’argento. Quell’antico insediamento segnava
un importante crocevia dei nostri antenati che compivano la pastorizia
transumante, i panoramisvelavano ancora il fascino antico dell’essenziale,
dove i secoli passavano gli uni sugli altri mentre le montagne rimanevano
eterne.
domenica 25 settembre 2016
Monte Brancastello dai Ruderi di Sant'Egidio per il Vado del Piaverano
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