I boschi e i prati
si spogliavano dei fiori ma trattenevano ancora il verde sulla soglia dell’autunno,
che invece trovavamo ad attenderci sulla cima delle montagne, tra giochi di
nebbia e vento e unosfilacciare continuo di nuvole. Visti dall’alto i panorami
si scoprivano come visioni differenti, con sopra un cielo bianco e pesante che
dava risalto ai colori ancora caldi dell’estate, di quei prati rasi di vellutomessi in risalto dal grigiore del calcare. Tra il Vallone del Ciaccariello e il
Vallone di Capra Morta compivamo l’anello della Serra di Monte Canzoni, una
montagna poco frequentata ma estremamente bella peril suo affaccio panoramico
sulle altre cime del Parco, ed il suo essere accogliente grazie ai suoi facili
sentieri. Sul fondo della valle, lo Stazzo del Campo ci accoglieva con la
gentilezza dei gestori che si trovavanolì a vivere anch’essi le proprie
montagne. Fuori pioveva e noi eravamo dentro avvolti dal calore della stufa, ci
offrivano il vino, i biscotti di Scanno e il caffè, ci accoglievano come amici
lontani, anche questaera la bellezza delle montagne d’Abruzzo.
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