domenica 3 agosto 2014

Il Castello di Piscignola da Rocca di Corno

Il Castello di Piscignola un tempo apparteneva alla nobile famiglia aquilana dei de Nardis, e di fatto partecipò nel 1254 alla fondazione della città dell’Aquila. Situato nel territorio comunaledi Antrodoco nel 1927 passò anch’esso alla provincia di Rieti, ma il legame abruzzese si rivendicava ancora negli ultimi anni. Il toponimo aveva subito nel tempo diverse variazioni: da RoccaPiscinale a Piscigna a Piscinola (diminutivo del termine latino piscina = vivaio di pesci) andava a cogliere il significato che un tempo ribadiva lo stemma lapideo del castello raffigurante deipesci, apposto sull’architrave dell’ingresso e purtroppo trafugato nell’autunno del 1980. Un’antica sorgente ai piedi del castello alimentava stagionalmente il Ruscello Corno: una profondaerosione del suo fosso segnava l’abbondanza che un tempo avevano le sue acque, sicuramente ricche e pescose, ridotte ai nostri giorni soltanto a rivoli stagionali. Quelle poche murarimaste in piedi erano in completo disfacimento, ormai la loro funzione protettiva era rivolta unicamente agli arbusti che vi crescevano all’interno. Si salvava soltanto una piccola volta abotte che fungeva da ricovero ad un gruppo di asini. I pascoli in quota animavano quell’interessante conca di natura carsica, i loro campanacci risuonavano nella vallata dando vitalità ad uno deipiù bei pianori della zona. Di questo “castrum” abbiamo notizia nel Catalogus Baronum (siamo nell’anno 1167) dove si dice: Todinus de Colimento tenet […] Roccam Piscinalem (CATALOGUSBARONUM, a cura di E. Jamison, in “Fonti per la Storia d’Italia”, Roma, 1972, n:1172). L’Antinori ci fa sapere che Nel 1185 Gentile Vetulo aveva Rocca Piscinale in Valle d’Antrodoco” e che Nel1384 Piscignola risulta ancora abitata (A.L. ANTINORI, Corografia, ms. – metà sec.XVIII – in Biblioteca Provinciale dell’Aquila, vol. XXXVII, p. 38). Ma successivamente da undiploma di Re Ladislao del 1408 apprendiamo che a tale data il Castrum Piscignolae doveva considerarsi distrutto e abbandonato dagli abitanti (vedilo in A. CLEMENTI, Momentidel medioevo abruzzese, Roma, 1976, p. 106); tanto che nel 1488 Piscignola e Racino non formavano che un castello (ANTINORI, op. cit. vol. XXXVII, p. 40). (Il testo riportato in corsivo è unacitazione tratta dalle Note Illustrative dei Sentieri Montani della Provincia dell’Aquila, 1996).

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