La Via del Pesce
era un antico tragitto che metteva in comunicazione il versante aquilano
con le antiche sponde del lagoFucino. Prima dei Torlonia la piana era un
immenso bacino d’acqua naturale, che più volte si era provato a prosciugare pervia dell’irregolare livello delle piene stagionali e per la sua natura melmosa
portatrice di malaria. L’antico sentiero partiva da Aiellitrovando un ampio valico
su Prato di Cerro, tra il versante Sud di Monte Etra e quello a Nord di Monte
Secino, per poi immettersi amezza costa nelle suggestive Gole di Celano,
costituendo la via più breve per raggiungere la Val d’Arano poiché evitava di perderequota nella forra sottostante. Compivamo
un anello passando lungo le creste di Monte Savina e Monte Etra, scoprendo dalontano il versante morbido del Sirente e da vicino un’infinita varietà di
fiori dai colori sorprendenti, tutti all’apice della lorobellezza. Ammiravamo
il volo dei grifoni ed anche l’acrobazia meccanica di un piccolo velivolo, che
visto dall’alto loguardavamo infilarsi in quello squarcio di montagna, lasciandomi sognare
il suo punto di vista. La riscoperta della funzionalità diquesto antico
sentiero era avvenuta per merito di Mario d’Angelosante, senza dubbio uno dei
maggiori conoscitori del territorio montuoso d’Abruzzo.
domenica 8 giugno 2014
La Via del Pesce nelle Gole di Celano
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