Il
Vallone di Teve si incassava tra i maestosi rilievi di Murolungo e Monte Rozza,
lasciando leggere a tratti la sua conformazione di origine glaciale. Il suo bosco
era talmente fitto da ostacolare qualsiasi raggio di sole, eravamo nel pieno di
lunga zona d’ombra,e ci rendevamo conto di quanto fosse scuro il luogo dove
camminavamo osservando il contrasto degli sfasciumi laterali investiti dal sole,
così bianchi da sembrare neve. Eravamo alla ricerca di una specie di pianta che
solitamente non cresce nelnostro territorio perché appartiene a climi più
freddi, ma che nel Vallone di Teve riusciva ad esistere, poiché era un residuo
degli ultimi cicli glaciali: la Betula Pendula.
Quei pochi esemplari di betulla stabilivano nel Vallone di Teve una delle più
rare stazionidi presenza spontanea dell’Italia centro-meridionale, quasi non
volevo crederci quando le scorgevo tra le altre piante, il candore della loro corteccia
le contraddistingueva, ma rimanevo sempre in dubbio se potessero o no essere loro,
a causa dell’ombra delvallone incassato, se quel candore fosse la loro
caratteristica oppure figlio di giochi di rifrangenza. Quegli alberi apparivano
come presenze seminascoste, si scovavano solo se cercati, altrimenti non
avrebbero mai preso rilievo tra quei faggi maestosie quei lecci secolari, si
nascondevano e pareva come se preferissero passare inosservati, protetti dall’uomo
in quel magnifico canale boscoso.
venerdì 18 ottobre 2013
Le Betulle della Valle di Teve
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Bellissime immagini!
RispondiEliminaLa betulla è una delle piante che preferisco: graziosa, apparentemente fragile, il suo tronco si piega e si rialza sotto il peso della neve; audace, sulle Alpi, si spinge tra le rocce a quote alte sfidando il forte vento e il gelo!
In questa stagione, poi, le sue foglioline assumono il colore dell'oro! Fantastica!
La betulla è anche una delle mie piante preferite, mi piace la sua corteccia bianca che mi fa pensare alla neve, e poi come dici tu sembra apparentemente fragile ma non lo è affatto e si adatta a climi molto freddi. Dalle nostre parti la sua presenza è davvero una rarità, esiste solo in pochissimi luoghi ed io era da tempo che volevo cercarla, avevo provato altre volte ma non c’ero riuscita, vederla ora è stato per me emozionante. Grazie per il commento
EliminaTu sai che io gestisco abbastanza bene con la lingua italiana, che ho studiato e continuo a studiare. Ma ti confesso che quando ho letto "Betula pendula" mi ho detto: cosa é questo???? E l´ho dovuto cercare in rete! Ha! Ogni giorno imparo qualcosa. Grazie per le informazioni e per condividere i tuoi viaggi. Abbraccio.
RispondiEliminaGrazie a te che mi segui sempre! Patzy quasi nessuno conosce la betula pendula se non con il nome di betulla, il tuo italiano è davvero buono puoi starne certa!
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