Da Forcella
Piccola osservavamo la via per Monte Antelao perdersi nella nebbia. Lì iniziava
il percorso per raggiungere il Re delle Dolomiti, dove un oracolo potente era
in grado diraccogliere tutte le incertezze dell’essere umano. Occorrevano circa
quattro ore di tempo per compiere quel tragitto reso ostile dalla neve e dal ghiaccio,
ma anche altrettanto suggestivo dallanebbia che si concentrava e diminuiva a
seconda del vento. Avevamo a disposizione solo mezza giornata e l’intenzione di
ammirare il Pelmo, così abbiamo scelto il percorso panoramicosopra San Vito di
Cadore, per poterlo guardare. Seguivamo ad anello i sentieri per il Rifugio
Scotter, il Rifugio San Marco e il Rifugio Galassi, purtroppo tutti chiusi per la
fine stagione,toccando come punto più alto la Forcella Piccola a 2120 metri di
quota. Quelle montagne affilate si assottigliavano ulteriormente con le
velature delle nuvole, tanto da alleggerirsi ancora di più. IlPelmo purtroppo
rimaneva coperto dal maltempo, ma in compenso molte altre montagne davano
sfoggio della loro bellezza. Sul ripido costone roccioso del Becchi d’Imposponda
ungruppo di camosci ci osservava infastidito dalla nostra presenza. C’eravamo
soltanto noi e loro, e potevamo ascoltarli fischiare dandosi l’allerta.
martedì 22 ottobre 2013
La Forcella Piccola di Monte Antelao
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