Il primo giorno
dell’anno si apriva nella tranquillità di un freddo mattino schiarito dalla luce del
sole e dall’aria nitida. Le montagne si animavano di lingue di neve ghiacciate,
che scendevano lungo i canali fino a valle, quasi a voler tener strettala
congiunzione tra la terra e il cielo. Seguivamo i percorsi di strade anonime,
salivamo e scendevamo quei tragitti nel silenzio del primo mattino dell’anno,
quando tutto dormiva e in giro non si vedeva ancora nessuno. Una strada saliva
in direzione diun’antica chiesa-eremo posta su Monte San Marcello, la nostra
curiosità veniva presto ripagata dalla scoperta di uno dei più bei balconi
posti a settentrione del Gran Sasso, volto ad ammirarlo in tutta la sua mole
maestosa. La chiesa dell’Annunziata si collocavasul culmine del piccolo colle,
la sua storia la portava indietro di secoli, nella memoria degli eremiti che
l’avevano abitata. Ormai chiusa, infittiva le grate del suo ingresso con foglie
di quercia secche, quella porta non si apriva ormai da tempo e a noi nonrestava altro
che ammirarla dall’esterno. Sull’architrave
di uno degli ingressi della chiesa troviamo incisi la data 1597 e lo stemma di
Fano Adriano. Questa è l’unica data certa di cui disponiamo. Si potrebbe
anticipare l’origine della chiesa se laCona del Monte, che figurava in un’epigrafe
del 1473, corrispondesse alla Cona dell’Annunziata. La chiesa occupa l’estremità
di un ampio pianoro sulla cima del Colle di San Marcello. È una costruzione
rettangolare che presenta, nel latolungo rivolto verso il piano, due grandi
archi. Dall’arco di destra si accede a
una specie di vestibolo dove si trovano i due ingressi alla chiesa. L’interno è
a due navate di differente lunghezza, divise da due grossi archi a tutto sesto,
ed illuminato da duefinestre per lato. In fondo alla navata maggiore si trova
un altare in legno, contornato da semplici affreschi, sul quale si legge la
data 1785. Una porticina a destra dell’altare conduce nella sagrestia. La zona
abitativa occupa l’estremità ovest delfabbricato e si sviluppa su due piani. La
parte dell’edificio che pone più interrogativi sull’origine di questo luogo di
culto è quella dove figurano dei grossi conci squadrati e sovrapposti a secco. Potevano
appartenere ad una precedente chiesa, a unatorre di avvistamento, a un piccolo
fortilizio, o addirittura ad un tempio, come lascerebbe supporre il toponimo
Fano Adriano. I racconti relativi a questo luogo di culto si limitano alle
storie degli eremiti che si sono succeduti nella cura dell’eremo. (Tutto iltesto riportato in corsivo è stato tratto dal libro “Eremi d’Abruzzo – guida ai
luoghi di culto rupestri” Carsa Edizioni e riportato a citazione).
martedì 1 gennaio 2013
L'Annunziata di Fano Adriano
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E' proprio vero, muoversi il primo dell'anno quando tutto " ancora dorme" ti fa peccare di presunzione: ti senti un prescelto dalla natura e dalle "tracce" di chi ci ha preceduto nel tempo per dialogare ed entrare in intimità con esse.
RispondiEliminaTi auguro, perciò, un 2013 ricco di ... presunzioni.
Grazie Leo!! I migliori auguri anche a te!!
RispondiEliminaChe foto mearvigliose e che posti... beata te che te ne stai laggiù fra le montagne e le raggiungi quando vuoi... Bellissime foto
RispondiEliminaGrazie Giorgio, è proprio vero ciò che dici, sono fortunata a vivere qui, ma la cosa più preziosa credo che sia la consapevolezza di rendermene conto. Ti auguro per questo nuovo anno tanta felicità. A presto! :-)
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