martedì 1 gennaio 2013

L'Annunziata di Fano Adriano

Il primo giorno dell’anno si apriva nella tranquillità di un freddo mattino schiarito dalla luce del sole e dall’aria nitida. Le montagne si animavano di lingue di neve ghiacciate, che scendevano lungo i canali fino a valle, quasi a voler tener strettala congiunzione tra la terra e il cielo. Seguivamo i percorsi di strade anonime, salivamo e scendevamo quei tragitti nel silenzio del primo mattino dell’anno, quando tutto dormiva e in giro non si vedeva ancora nessuno. Una strada saliva in direzione diun’antica chiesa-eremo posta su Monte San Marcello, la nostra curiosità veniva presto ripagata dalla scoperta di uno dei più bei balconi posti a settentrione del Gran Sasso, volto ad ammirarlo in tutta la sua mole maestosa. La chiesa dell’Annunziata si collocavasul culmine del piccolo colle, la sua storia la portava indietro di secoli, nella memoria degli eremiti che l’avevano abitata. Ormai chiusa, infittiva le grate del suo ingresso con foglie di quercia secche, quella porta non si apriva ormai da tempo e a noi nonrestava altro che ammirarla dall’esterno. Sull’architrave di uno degli ingressi della chiesa troviamo incisi la data 1597 e lo stemma di Fano Adriano. Questa è l’unica data certa di cui disponiamo. Si potrebbe anticipare l’origine della chiesa se laCona del Monte, che figurava in un’epigrafe del 1473, corrispondesse alla Cona dell’Annunziata. La chiesa occupa l’estremità di un ampio pianoro sulla cima del Colle di San Marcello. È una costruzione rettangolare che presenta, nel latolungo rivolto verso il piano, due grandi archi. Dall’arco  di destra si accede a una specie di vestibolo dove si trovano i due ingressi alla chiesa. L’interno è a due navate di differente lunghezza, divise da due grossi archi a tutto sesto, ed illuminato da duefinestre per lato. In fondo alla navata maggiore si trova un altare in legno, contornato da semplici affreschi, sul quale si legge la data 1785. Una porticina a destra dell’altare conduce nella sagrestia. La zona abitativa occupa l’estremità ovest delfabbricato e si sviluppa su due piani. La parte dell’edificio che pone più interrogativi sull’origine di questo luogo di culto è quella dove figurano dei grossi conci squadrati e sovrapposti a secco. Potevano appartenere ad una precedente chiesa, a unatorre di avvistamento, a un piccolo fortilizio, o addirittura ad un tempio, come lascerebbe supporre il toponimo Fano Adriano. I racconti relativi a questo luogo di culto si limitano alle storie degli eremiti che si sono succeduti nella cura dell’eremo. (Tutto iltesto riportato in corsivo è stato tratto dal libro Eremi d’Abruzzo – guida ai luoghi di culto rupestri” Carsa Edizioni e riportato a citazione).

4 commenti:

  1. E' proprio vero, muoversi il primo dell'anno quando tutto " ancora dorme" ti fa peccare di presunzione: ti senti un prescelto dalla natura e dalle "tracce" di chi ci ha preceduto nel tempo per dialogare ed entrare in intimità con esse.
    Ti auguro, perciò, un 2013 ricco di ... presunzioni.

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  2. Grazie Leo!! I migliori auguri anche a te!!

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  3. Che foto mearvigliose e che posti... beata te che te ne stai laggiù fra le montagne e le raggiungi quando vuoi... Bellissime foto

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  4. Grazie Giorgio, è proprio vero ciò che dici, sono fortunata a vivere qui, ma la cosa più preziosa credo che sia la consapevolezza di rendermene conto. Ti auguro per questo nuovo anno tanta felicità. A presto! :-)

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