Di notte era
arrivata la neve anche sulle nostre montagne, il Maestrale portava con sé
talmente tanto freddo da far precipitarele temperature intorno allo zero. Guardavamo
in direzione di monte Calvo e scoprivamo gli alberi imbiancati di una
consistenzasoffice. Salivamo sulla montagna a salutare la prima neve, come un’accoglienza
rituale, l’inverno si era addossato all’autunno conprepotenza, coprendo una
vegetazione che ancora non andava a riposo. La natura giocava con le tonalità
calde del giallo edell’arancio degli aceri, con quelle verdi dei faggi,
portando su di loro il bianco candore della neve. La terra sotto era ancora
calda,così viva, tanto da spogliarsi in chiazze di erba, regalando la visione
di una condizione unica. Più salivamo e più le nuvolesvaporavano in nebbie
leggere, lasciavano scoprire a tratti le vallate sottostanti che ospitavano i
paesi e la città, ricche delcontrasto dei colori d’autunno. Tutto pareva vestirsi, anche la croce di vetta lo
faceva, così merlettata dai ricami della calaverna.
lunedì 29 ottobre 2012
Monte Calvo e il saluto alla prima neve
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