La gola Gilfenklamm presso Stanghe, con
le sue cascate spumeggianti, i gorghi vorticosi ed i profondi tonfani, è uno
degli spettacoli naturali più suggestivi dell’arco alpino. Lungo l’arditosentiero, scavato nel 1893-95, e attraverso una dozzina di passerelle ci
addentriamo nello stretto orrido scolpito, nel corso di ben 12000 anni, nel
marmo dal rio Racines. Un possentebanco di marmo inglobato in scure rocce di
paragneiss e micascisti ostruisce lo sbocco della Val Racines. Alghe dai
riflessi verdastri ricoprono quasi completamente il marmo di un biancoabbagliante, che rifulge dalle vasche levigate dall’acqua sul buio fondo del
burrone. Al vicino Sasso di Mareta (2192 m) il marmo viene anche estratto
industrialmente. Nell’ambienteperennemente saturo di acqua nebulizzata dalle
cascate crescono solo specie idrofile come alghe, muschi e felci. Nei punti in
cui si è accumulata della terra e si infiltra qualche raggio disole il cupo
canyon è punteggiato di variopinte megaforbie come la barba di capra, l’adenostile,
l’aconito, la lattuga alpina, la genziana, la felce maschio e il senecio
comune. (Notizie tratte
da un cartello informativo del luogo).
giovedì 30 agosto 2012
Le cascate di Stanghe
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