La piana accoglieva il piccolo lago proteggendolo con le sue montagne. Lo sguardo si lasciava accarezzare dalla percezione deiprati, così rasati dai pascoli, oziosi e ritirati all’ombra dei pini. Quel piccolo bosco assisteva al canto dei campanacci, suonavanosfalzati tra loro inconsapevoli della propria sinfonia, così pulita, limpida, così sacra. Scendevamo verso Rascino e scoprivamo laterra battuta dei suoi tentacoli, l’acqua ritirata ne smembrava gli argini lasciandolo scarnificato in balia delle alghe. Tutto si davaalla queite dell’estate, riposava e si lasciava guardare nel pieno della stasi propria dei laghi.
sabato 18 agosto 2012
Anello in mountain bike a cavallo dei laghi di Cornino e di Rascino
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