I Boschi Casentinesi portavano la percezione di novembre, con l’aria fredda e la nebbia fitta che si diffondeva tra gli alberi: quelle candide velature santificavano le profondità donandogli mistero e benedizione. Ascoltavamo il rumore del bosco e dei suoi richiami,mentre percorrevamo in mountain bike parte del sentiero della Linea Gotica, che marcava a mezza costa la montagna. La vegetazione ci proteggeva sotto il suo enorme tetto, ci sentivamo al riparo dalla pioggia che di tanto in tanto filtrava tra i rami sottola visione di un autunno artificiale. La Linea Gotica (Gotenstellung in tedesco) rappresenta un significativo esempio di struttura difensiva, progettata nell’idea di sfruttare la natura impervia del territorio per tenere un esteso fronte con limitateforze. Seguendo la morfologia della displuviale appenninica con andamento NW-SE, la Gotenstellung (poi rinominata, dalla primavera del 1944, Linea Verde per impedire ripercussioni propagandistiche in caso di sconfitta) divideva l’Italia in due, daMassa Carrara a Pesaro, per un totale di circa 320 km di fortificazioni estese tra il Tirreno e l’Adriatico, con l’obiettivo di ritardare l’avanzata alleata verso il Nord da parte delle truppe Alleate del Gen. Alexander. Con il collasso della Linea Gustav aMonte Cassino agli inizi del 1944, i tedeschi decisero di concentrarsi in primavera nella pulizia dei territori interessati da eventuali forze partigiane: questo ha condotto alle efferate rappresaglie della Pasqua 1944, che portano il nome, nelterritorio casentinese, di Vallucciole, Moscaio, Partina e Lonnano. Dopo la caduta di Roma, nel Giugno 1944, i lavori raggiunsero il massimo culmine, triplicando armamenti e forza di lavoro, mentre il fronte, nel Settembre 1944, superava ilCasentino, lasciando inutilizzata il settore interessato della Linea Gotica. Nello stesso periodo, Alexander organizzava una gigantesca offensiva a tenaglia su tutto il fronte della Linea Gotica, mirata a sfondare il fronte adriatico fino ad arrivare aRimini, e ad Ovest concentrata sul giogo di Scarperia con l’obiettivo di ricongiungere le due forze a Bologna. La trasformazione in secondario del fronte italiano costringerà poi Alexander ad attestarsi intorno al Passo della Futa per il periodoinvernale. Solo nel’Aprile 1945 gli Alleati, grazie a una strategia basata sulla demoralizzazione dell’avversario con attacchi da parte dei commandos e bombardamenti continui e mirati, riuscirono ad avere la meglio su un nemico ormai esausto:conquistata Massa Carrara e Bologna, l’invasione tedesca sarebbe terminata definitivamente dopo pochi giorni, il 25 aprile 1945.
martedì 24 luglio 2012
I Boschi Casentinesi e il sentiero della Linea Gotica in mountain bike
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