domenica 24 ottobre 2010

Valle del Paradiso

Antonella Panepucci Alessandri nata a L’Aquila il 12 febbraio 1945 periva il 13 giugno 1976 lungo il canalone Bissolati durante una discesa sciistica del Corno Grande, già da lei compiuta in prima assoluta nel maggio del 1971. Intitolando questo rifugio adAntonella Alessandri Panepucci, i soci della Sezione Aquilana del Club Alpino Italiano intendono ricordare in forma duratura una vita che, pur nel brevissimo spazio di un respiro, significò purezza e poesia e riassunse in sé, fino al limite della scomparsa perdutacon la morte, quel meraviglioso, inspiegabile, sublime assurdo che è e rimane l’alpinismo. Antonella vive in ognuno di noi. Rivive, in ogni modo, nelle peonie, nei miosotis, nelle genziane di questi prati: fiore tra i fiori, azzurro con azzurro. Avevo trovatoqueste parole di memoria incorniciate in un piccolo quadretto dentro il Rifugio Panepucci. Com’era bella Antonella. Ho visto una sua foto incorniciata affianco a quel quadretto, la ritraeva serena, armoniosa, in sintonia con tutto quello che la circondava. Bella. Èmorta a 31 anni, quando aveva la mia età. Immagino che non sia stato un caso che abbiano voluto legarne la memoria a questo rifugio: qui siamo poco sopra la Valle del Paradiso. Le peonie della Valle del Paradiso sono le più belle che io abbia mai incontrato,sul finire della primavera il loro colore s’infuoca di un’energia così intensa e calda che pare vibrare, fino quasi a farsi percepire. D’estate la terra si carica di un calore dolce che rilascia poi mano mano nell’autunno, canto di nostalgia delle anime sensibili, ultimamelodia prima dell’inverno, quando ogni cosa si riveste di bianco e silenzio, rumore sottile di un minuscolo fiocco di neve che cade. La Valle del Paradiso innevata è bellissima, è così rigorosa e solenne che solo ad immaginarla vestita di bianco comincio già aperdermi dentro di lei. Come mi sento piccola di fronte a tutto questo. No, non è stato un caso che abbiano scelto proprio questo rifugio da dedicare ad Antonella. Qui non c’è solo la bellezza della natura, c’è qualcosa di più, e questo qualcosa potrebbe essere lei.

2 commenti:

  1. Grande pensiero a ricordare la gente che ha amato la montagna,ne ho trovati anchio in appennino sulle Apuane rifugi, piccole lapidi, cappellette, dedicate a chi per sfortuna non è ritornato a casa. Le due foto le ammiro, è l'autunno dei faggi, sono stupende. un saluto Maresco

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