mercoledì 7 luglio 2010

Pizzo Cefalone dall'Osservatorio del Gran Sasso per il Passo del Lupo


Per andare in montagna oggi ho rubato le ore al sonno. Mi sono alzata prestissimo in modo da occupare solo le prime ore del mattino, e dedicare così il resto della giornata ai vari impegni, di lavoro e non. E poi ho la fortuna di avere un’amica eccezionale che mi asseconda sempre, anche se la chiamo all’ultimo momento! È una persona fantastica. Considerati i vari tempi (pratici e metereologici) puntiamo l’attenzione su Pizzo Cefalone (2533 m), una montagna che si raggiunge non impiegando molto tempo, e tuttavia bellissima e soddisfacente! Lasciata la macchina alla Stazione Superiore della Funivia, abbiamo intrapreso il piccolo e ben marcato sentiero che parte a sinistra dell’Osservatorio e che conduce al Passo del Lupo (2156 m). Di certo questa è la via più breve e più facile di tutte per avvicinarsi a quella zona. L’esposizione c’è fin da subito, ma arrivati a Passo Portella (2260 m) la vista è talmente spettacolare da farmi realizzare il giusto perché dell’essermi alzata così presto questa mattina. La parte finale del percorso muta progressivamente la sua consistenza, diventando sempre più rocciosa, fino ad arrivare all’ultimo piccolo tratto dove si è costretti proprio ad arrampicarsi, ma è più l’impressione che altro. Sulla cima di Pizzo Cefalone (2533 m) c’è un balcone panoramico che gira lo sguardo a 360°, e fa ammirare alcune delle montagne più belle di tutto il Gran Sasso! Corno Grande, Corno Piccolo, Monte Corvo e Pizzo Intermesoli sovrastano decisamente su tutto! Alle mie spalle vedevo benissimo in lontananza anche la punta di Monte Velino (2486 m), su cui sono stata tre giorni fa. Mi piace tanto tracciare le distanze che corrono in linea d’aria da montagna a montagna, mi fa comprendere di più il mio territorio. Siamo state pochissimo sulla cima a causa delle veloci evoluzioni verticali delle nuvole, e a me in particolar modo ha ripreso quella che amo chiamare l’infantigliola da cumulonembo. Questa è una paura che prima o poi devo superare: il mio istinto di sopravvivenza è proprio ignorante! A passo molto molto veloce abbiamo impiegato circa 2 ore e mezza a fare tutto il giro, andata e ritorno. Tornata a casa hotrovato un piccolo pacco postale con dentro un libro bellissimo, un regalo di un caro amico che non sento da tempo. Scrivo questo perché leggendo le prime pagine ho trovato una frase bellissima che sono certa sintetizzi un sentimento universale: "...la Montagna è il legame fra la Terra e il Cielo. La sua cima unica tocca il mondo dell'eternità e la sua base si ramifica in molteplici contrafforti nel mondo dei mortali. E' la via per la quale l'uomo può elevarsi alla divinità e la divinità rivelarsi all'uomo"... René Daumal, Il Monte Analogo.

2 commenti:

  1. Se l'alpinismo, l'escursionismo, l'andare per monti fossero una religione, le montagne sarebbero immense cattedrali di fede.
    Saluti.

    RispondiElimina
  2. Infatti lo sono.
    Io personalmente Dio lo trovo lì.

    RispondiElimina