Quello di oggi è stato un giro che volevamo fare già da un po' di tempo, solo che se aspettavamo ancora lo avremmo fatto per il prossimo anno... la piana di Campo Imperatore oggi era tristemente maculata: la primavera ormai è giunta, si sente, e sta portando con sé la meraviglia dei suoi colori, dei suoi profumi, si sta risvegliando tutto l'incredibile mondo della vita, con i suoi meccanismi semplici articolati da una complessità impossibile da comprendere in maniera lineare. La neve, però, come è giusto che sia, se ne sta andando, come in ogni sano ciclo naturale che si rispetti. Parcheggiato poco oltre Racollo (nei pressi della sbarra che chiude la strada) abbiamo sciato su ogni minuscola striscia di neve che incontravamo (a bordo strada e nei piccoli avvallamenti) saltando da una parte all'altra e cercando di togliere gli sci il meno possibile (a fine stagione mi sa che li butto..). Fortuna che mano a mano che salivamo il bianco si uniformava sotto i nostri occhi, dandoci così la possibilità di
sciare sul serio. Salite per Valle Coppone i riferimenti visivi che abbiamo incontrato sono quelli di un vecchio pozzo spaccato, che sulla carta vedo che prende il nome di Piscina (1766 m); e un vecchio rifugio in muratura, su Monte Archetto (1831 m), ridotto, purtroppo, in una condizione fatiscente. Continuando, siamo passate nella valle che separa Cima di Faiete e Costa Ceraso, in una zona che prende nome delle Archette, facendo poi una gradevolissima discesa che porta dritta dritta alla Fossa di Paganica (1680 m). Siamo arrivate fino al piccolo laghetto della piana, percorrendone i due terzi, e impiegando due ore precise dalla partenza. Non c'era nessuno lì, solo noi. Facevamo parte di un tutto decisamente immenso. Inizialmente volevamo eseguire un percorso ad anello per i Ruderi di Santo Egidio, ma poi ci abbiamo ripensato (perchè non c'era la neve), e ripreso di nuovo la gradevolissima discesa, che a sua volta si era trasformata in una bella impettata. Quattro ore precise precise.
sciare sul serio. Salite per Valle Coppone i riferimenti visivi che abbiamo incontrato sono quelli di un vecchio pozzo spaccato, che sulla carta vedo che prende il nome di Piscina (1766 m); e un vecchio rifugio in muratura, su Monte Archetto (1831 m), ridotto, purtroppo, in una condizione fatiscente. Continuando, siamo passate nella valle che separa Cima di Faiete e Costa Ceraso, in una zona che prende nome delle Archette, facendo poi una gradevolissima discesa che porta dritta dritta alla Fossa di Paganica (1680 m). Siamo arrivate fino al piccolo laghetto della piana, percorrendone i due terzi, e impiegando due ore precise dalla partenza. Non c'era nessuno lì, solo noi. Facevamo parte di un tutto decisamente immenso. Inizialmente volevamo eseguire un percorso ad anello per i Ruderi di Santo Egidio, ma poi ci abbiamo ripensato (perchè non c'era la neve), e ripreso di nuovo la gradevolissima discesa, che a sua volta si era trasformata in una bella impettata. Quattro ore precise precise.
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