domenica 3 agosto 2025

L'Eremo di San Michele e l'Eremo di San Leonardo da Roccantica

Due bellissimi eremi si trovavano nel passaggio naturale che metteva in comunicazione la conca reatina con la Sabina tiberina,attraverso sentieri boscosi a mezza costa protetti dal sole, e un canto assordante di cicale che pareva andare in risonanza conl’eco delle loro simili. Conoscevamo prima la Grotta-Eremo di San Michele, la sua bellezza era protetta da una grata chelasciava ammirare da lontano gli affreschi medievali, lasciandosi comunque animare dal fascino delle convinzioni popolari chevolevano il drago-serpente sconfitto dall’arcangelo e qui omaggiata la sua lode con l’edificazione del piccolo santuario rupestre. Dilato una parete verticale svelava una pietra compatta e sublime, alla cui base le fondamenta di un romitorio testimoniavano l’anticapresenza umana. Senza delimitazioni invece era l’Eremo di San Leonardo, la sua bellezza era fruibile a tutti, purtroppo anchea coloro che con scritte ne avevano deturpato le povere mura. Immerso nella lecceta del Fosso di Galantina, si apriva al viandante conuna serie di pochi gradini e un arco d’ingresso. Resti di mura definivano l’eremo, lasciando intuire i passati utilizzi, mentrenel ventre della grotta un ciborio con volta a vela manteneva ancora la sua funzione sacrale raccogliendo gli ex-voto dei pellegrini.Resti di affreschi databili al 1450 di Jacopo da Roccantica ritraevano San Leonardo e Santa Caterina d’Alessandria, purtroppoerano andati quasi completamente perduti, e le poche malte cromatiche rimaste erano state incise dalla stupidità di chi nonarrivava a comprendere il valore delle cose.