mercoledì 17 settembre 2025

Pentedattilo - Calabria

Una grande mano dai colori della terra si apriva nel cielo rendendo fisicità al nome di Pentedattilo. Molte erano le suggestioniche si coglievano nel paesaggio, con case “incuneate all’interno delle spaccature e dei crepacci di questa piramide spaventosamenteselvaggia, mentre tenebre e terrore covano sopra l’abisso attorno alla più strana abitazione umana…” le parole di Edward Lear,scritte nell’estate 1847, descrivevano una personale suggestione che diveniva universale, sentimenti immutati nel tempo chetornavano sul profilo delle montagne, nella natura arida della terra riarsa, negli strapiombi precipitanti sulle fiumare, sullepietre conglomerate che si arroccavano al di sopra del castello. Il fascino della Calabria Grecanica parlava una lingua tutta suache la legava agli antenati. Nel 1930 anche Mauritius Cornelius Escher, esploratore dell’infinito, aveva immortalato quelle forme suggestivenei suoi disegni, a riprova che quando la natura svelava l’abisso il sublime diveniva attraente.

Il relitto del Torino - Calabria

Il relitto del Torino era una delle due navi della celebre ‘Spedizione dei Mille’ di Garibaldi, comandata da Nino Bixio e affondata dallaflotta borbonica a Melito di Porto Salvo. I resti di quel grande piroscafo riposavano da 165 anni sul fondo del mare, da quella notte trail 18 e il 19 agosto 1860 quando seguendo rotte indirette per eludere la flotta nemica si incagliò sul fondale definendo unasituazione inizialmente drammatica ma che divenne strategica: tutti gli uomini riuscirono a sbarcare scrivendo la storia delRisorgimento Italiano, mentre la Franklin, l’altra nave di Garibaldi, con issata bandiera americana filava in salvo. Il Torino fusuccessivamente cannoneggiato dalla Marina Reale Borbonica, da allora i suoi grandi resti giacevano silenziosi a pochi passi dallacosta calabrese, con grandissima emozione ci nuotavamo sopra, come volando dentro una memoria fluida sospesa nel tempo. Loscheletro dello scafo appariva come l’ossatura di una grande balena, una suggestione rievocante Giona e la sua trasformazione, traun groviglio di legni e lamiere, coperti di alghe e abitati dai pesci, svelanti i resti della sala macchine, con i motori, il cannone eparte dell’artiglieria, simboli, presagi e allusioni di metafore presenti.

martedì 16 settembre 2025

Il Castello Normanno dei Concublet di Arena - Calabria

Arena era uno dei centri abitati più antichi del Parco delle Serre, ed era sovrastato dall’antico Castello Normanno dei Concublet.Le antiche vestigia dominavano tutta la vallata sottostante, con una posizione strategica e privilegiatala, collocata perfettamente ametà tra il Mare Ionico e il Mare Tirreno. La facciata d’ingresso era maestosamente incorniciata da solenni torri angolari caratterizzateda scanalature rastremate verso l’alto, ciò che giungeva a noi della pietra lavorata e lasciata all’erosione del tempo era la poesiadella sua essenza che da funzionale diveniva evocazione di memorie lontane.

Il Castello di Lacina della Baronessa Scoppa a Cardinale - Calabria

Una bellissima strada solitaria si snodava nel bosco ad alto fusto, dal suolo inverdito di felci fittissime e rigogliose. L’ultimo tratto inbici, tra ripidi saliscendi, conduceva al leggendario castello, vivo di suggestioni e mistero, ancora solennemente eretto nellamemoria della tanto discussa baronessa. Tra vicende incerte e a volte suggestionate, il confine tra realtà e fantasia davvero era statoin grado di divenire una leggenda. Maria Enrichetta Scoppa, Baronessa di Badolato, era la ricca proprietaria terriera del Castellodi Lacina, vissuta tra il IX e il XX secolo. L’antica struttura era più probabilmente il suo casino di villeggiatura, tuttavia le mura ei torrioni angolari ancora in piedi, così avvolti dalla vegetazione selvatica, evocavano la suggestione sublime di un manieroleggendario perduto ai margini del mondo.

lunedì 15 settembre 2025

L'antica Certosa di San Bruno - Calabria

Non potevamo visitare i resti dell’antica Certosa, un tempo accessibile soltanto agli uomini e negata alle donne, ora inaccessibile a tutti. Gli antichi graniti si innalzavano sul prato, dove il porticatodisegnava forme d’ombra mutevoli allo spostamento del sole e delle nubi. Al centro del chiostro una fontana circolare svelava tre cariatidi, virginee foglie d’acanto e una simbolica pigna. Il femmineo reggentedai seni nudi era il sostegno da cui scaturiva simbolicamente la vita eterna e una continua rinascita. Non potevamo vedere, ma ne rispettavamo l’Opera e il silenzio.

sabato 13 settembre 2025

Il Castello di Policastro

Sulla collina di Policastro i ruderi dell’antica rocca bizantina capeggiavano il magnifico Golfo. Lo sguardo si perdeva nel mare,se ne respirava l’essenza abbellita dai colori tersi del cielo azzurro, dal verde delle vegetazioni e dalle sfumature d’oro di settembre.Una ripida stradina in terra battuta saliva ai margini di un uliveto coltivato sottostante il castello, che si presentava, infine ai nostriocchi, incorniciato in una suggestiva visione sublime contornata di rovi ed arbusti. Una scala metallica, leggermente sopraelevata, davaaccesso all’interno aperto e oscurato d’ombra, dove varchi aperti alla luce e al buio trapassavano le immaginazioni di quel luogocosì colmo di storia e memorie assorbite dalla pietra. Dalla luce al buio e dal buio alla luce, come in un’albedo cosmica risalente all’ariacon leggerezza, curiosità e contemplazione di bellezza.

venerdì 29 agosto 2025

Il Palazzo Ducale di Tagliacozzo e la meravigliosa Cappella Palatina

Il Palazzo Ducale di Tagliacozzo svelava i suoi tesori più preziosi nello scrigno della Cappella Palatina, dove meravigliosiaffreschi rinascimentali, attribuiti solo recentemente negli ultimi anni a Lorenzo da Viterbo, decoravano ogni muro di magnificabellezza. Tra girali di foglie e fiorami, le scene sacre compivano il loro ciclo tra Magi e Profeti, con una bellissima Annunciazionesulla soglia che incorniciava l’ingresso e lo rendeva metafora di un varco per un’altra dimensione più spirituale. Visitavamoil Palazzo Ducale in occasione dell’esposizione delle opere di Concetta Baldassarre, Toti Scialoja e memorie dei soldati stranieriinternati ad Avezzano durante la Seconda Guerra Mondiale; anche le carceri, dalla pietra incisa di privazioni e sofferenze, erano allestiteper ulteriori esposizioni contemporanee.
Nel 2023 dipinsi anch’io il Palazzo Ducale di Tagliacozzo, un olio su tela di 60x80 cm con doratura in ottone applicato a missione all’acqua.