Una piccola grotta, nascosta nel fitto della vegetazione, custodivanoduli di selci sferiche, caratteristica dovuta alla conformazione delterritorio, che in quella fascia pedemontana era costituita daconglomerati,
brecce e elementi calcarei. Il fascino del Morrone era nella sua natura
selvaggia e poco conosciuta, dal Castello Cantelmoammiravamo la bellezza dei
paesi sottostanti della Valle Peligna, conun riguardevole punto di vista con le
altre roccaforti, punto di forza inpassato per il controllo del territorio. Un
recente restauro aveva messo in sicurezza le pietre che definivano un
importante impiantotriangolare con il mastio a monte, pietre regolari e ben
squadrate definivano le restanti mura erette oltre lo scorrere del tempo,
giuntea noi con la valenza di un passato molto importante. Ma oltre ai luoghinoti ve ne erano molti altri poco conosciuti, mi colpiva la singolare bellezza della Masseria Santa Croce, che raggiungevamoattraverso un comodo sentiero dal
Rifugio del Lupo. L’antica costruzione era stata restauratanegli ultimi anni e
risultava essere una delle prime masserie fortificated’Abruzzo, a sottolinearne
la funzione difensiva erano le piccole feritoieogivali e le mura invalicabili.
Interessanti informazioni sulla masseria sono riportate in questo articolo.
sabato 22 aprile 2023
Alle pendici del Morrone, tra il Castello Cantelmo e la Masseria Fortificata Santa Croce
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