La montagna di casa stava tra i colori nitidi e le ultime lingue
di neve, tra il riposo e il gioco dei cavalli e la quiete della solitudine di
unpomeriggio di maggio. Di tanto in tanto qualche presenza ne animava il silenzio,
i primi piccoli fiori ne impreziosivano le coste erbose; miaccompagnava la
familiare visione delle montagne, l’umore declinante del pomeriggio, la
distensione della luce. Il vento in quota flettevaa tratti la croce di vetta,
mentre la discesa tornava subito serena, colma di bellezza contemplativa.
giovedì 6 maggio 2021
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