Da Gagliano Aterno partiva una lunga strada che saliva verso
il versante sud-orientale del Sirente, alle cui pendici vi era la Piana diBaullo,
antico e importante luogo dedito al pascolo e alle coltivazioni d’altura. Oltre
vi era la Piana del Fucino, velata dalla nebbia, chelasciava scorgere a
malapena la suddivisione geometrica dei suoi campi coltivati. Il Libeccio ci
donava visioni di prospettive aeree chealleggerivano le montagne lontane,
mentre da vicino i boschi rosseggianti trovavano assonanza con il calore del
sole. La quiete era suogni pendio, che dalla cima della montagna scivolava nelle
valli sottostanti, tra bellezza e suggestioni di memorie lontane, come illeggendario Vallone dell’Inferno, generato dallo scaccio del Diavolo ad opera
della Madonna del Carmine. Le leggende di Gagliano Aternonarravano di un
viandante a cavallo, forse San Martino, che lungo la via per la piana di Baullo
trovò un bambino abbandonato e indifeso chevolle salvare, ma che appena lo
prese in braccio si accorse che era molto pesante: era il demonio in persona
sotto mentite spoglie. Insoccorso al cavaliere giunse la Madonna del Carmine: il
demonio venne scaraventato a terra dove si generò una profonda voragine in cuisprofondò, che prese per l’appunto il nome di Vallone dell’Inferno. Gli
abitanti di Gagliano Aterno vollero edificare nel luogo dell’apparizione,sul
ciglio del precipizio, una piccola edicola affrescata con l’apparizione della
Vergine, a protezione del luogo e dei viandanti, chenella memoria collettiva erano
soliti gettarvi un sasso ad ogni passaggio per scongiurare il male. L’edicola
originaria con l’affresco della Verginevenne distrutta per favorire l’allargamento
della strada, ne venne edificata un’altra più a valle per mantenere la
tradizione, ma unimportante tesoro era andato perduto per sempre.
domenica 13 ottobre 2019
Monte San Nicola e Monte Briccialone dalla Madonna del Carmine di Gagliano Aterno
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