Il sentiero saliva alla volta della Montagna di Godi, lungo mulattiere
battute protette dal fitto dei faggi. L’autunno iniziava ad orlare diruggine
le prime foglie, tra cui una luce sottile filtrava quietamente. Fuori dal
bosco, un’ampia radura accoglieva il Rifugio dellaMontagnola, curato e
prezioso, immerso nel silenzio dei pianori sommitali, dove l’erba dorata dava
manifestazione al vento, che lisciavai pendii e correva lontano. Sul filo di
cresta scoprivamo la cima di Monte Mattone, da lì i panorami si animavano della
suggestione dimagnifici punti di vista: Monte Sterpi d’Alto, Monte Amaro di
Opi, il Monte Marsicano, la Serra di Rocca Chiarano, stagliavano tutti i loroprofili
al cielo coronato di nubi, mentre in basso il Lago di Barrea continuava a
mantenere la sensazione di quiete nelle sue acque distese.Uno straordinario
sistema carsico modulava i rilievi sommitali come un suolo lunare: gli orli
delle doline divenivano tante montagnole
sucui la luce giocava ad estendere le profondità con stacchi di ombre.
È possibile pernottare
presso il Rifugio dello Stazzo Montagnola, perinfo e contatti: www.rifugiodiffurso.it
Una zona che conosco poco ma non troppo dissimile da dove vivo.
RispondiEliminaFoto che hanno ancora il sapore di quella luce estiva che colora tutto.
Moz-
È un luogo molto bello, autentico, e questo a mio giudizio è un grande valore oggi. Mentre salivamo abbiamo incontrato delle persone che avevano pernottato al rifugio la notte precedente e a proposito di luce hanno detto che al momento del sorgere del sole erano ‘dentro l’alba’, davvero una bellissima affermazione. Sara
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