L’estate
si portava sulla bocca dell’Ovito di Pietrasecca, con il suo letto di fiume ricolmo
di vegetazioni, attraverso cui tutto lentamentescorreva. Si entrava in un’altra
dimensione, dal caldo del giorno al fresco buio delle interiorità della terra.
L’acqua si immetteva nelle salein parte annerite e lucidate dal diossido di manganese,
mentre noi percorrevamo il traverso alto, lasciando tutto scorrere sotto di
noi.Il Lago Stige conteneva in sé l’ignoto, il buio e le paure, disteso nel
ristagno di una quiete apparente.
sabato 30 giugno 2018
L'Ovito di Pietrasecca e il Lago Stige
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