Eravamo tornati da poco dalla Grecia e dall’Albania, e
avevamo ancora negli occhi centinaia di immagini che ci riportavano in quei
luoghi.Durazzo, Tirana, Elbasan, Pogradec e Kastoria, paesi poveri dove la
gente aspettava sulla strada per vendere la sua merce. Un verderigoglioso
ammantava montagne e pianure, vi erano gole e fiumi, e grandi laghi che riflettevano
interi specchi di cielo. Superato il confine,centinaia di santelle contornavano le strade greche, erano piccole edicole
votive che contenevano immagini di santi e icone ortodosse. LeMeteore erano la
massima espressione del sacro, sospese su balconi di cielo, avevano all’interno
un misto di oro e incenso, e all’esterno unpanorama sovrannaturale. Da
Kalabaka a Makrinitsa, poi per le Sporadi e Skopelos. Di ritorno sulla terra
ferma ci attendevano i sitidella Grecia Antica, la mitica Atene, la memorabile
Micene, la famosa Epidauro, la rinnegata Sparta e la magnifica Olimpia,
centinaia dichilometri lungo l’interno di terre desolate, dove saltuariamente
incontravi qualcuno prima delle destinazioni. Tornavano alla mente laporta dei
Leoni e lo Stretto di Corinto, varchi immemorabili per dimensioni
straordinarie.
lunedì 26 giugno 2017
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Credevo nel binomio motociclista=sguardo veloce e disattento ma dopo aver visto e letto il tuo post ho dovuto ricredermi. Buoni viaggi Sara!
RispondiEliminaCiao Leo, che piacere leggerti! È sicuramente un occhio più veloce di quando si cammina perché si vedono molte più cose, ma quando c'è la bellezza ci si sofferma sempre :-)
EliminaBrava Sara, in poche precise parole e immagini hai raccontato il nostro straordinario viaggio cogliendone i punti salienti e rendendone il ricordo indelebile!
RispondiEliminaGrazie Antonella!! Un viaggio bellissimo :-)
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