In alto, su un colle a 954 metri di quota, erano a malapena
visibili i resti dell’antico castello di Leporanica. La sua posizione
strategica erarivolta soprattutto al controllo della Piana di Navelli e dell’antica
Peltuinum, ma non disdegnava tuttavia
lo sguardo panoramico versoaltre direzioni. La strada che lo raggiungeva si
avvolgeva di muschi ed arbusti, e le tante roverelle che vi erano cresciute intorno
lo avevanocompletamente nascosto. Le sue mura magnifiche si sovrapponevano ad
una cinta muraria vestina, si leggevano da dentro sale e divisoriormai abitati
soltanto dal piccolo bosco che ne confondeva il confine. Tutto giaceva sotto un
pacato silenzio, tra gli spini dei prugnoli, leclematidi e i licheni, che così
fitti a ridosso delle piante donavano la suggestione di un posto sacro al di
fuori dal tempo.Per approfondimenti: "I Vestini e il mistero del pagus di Separa" di Alberto Rapisarda - Edizioni Libreria Colacchi.
sabato 12 novembre 2016
Il Castello di Leporanica, presso San Nicandro di Prata d’Ansidonia
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