Il complesso monumentale dell’Incile dava accesso all’emissario
sotterraneo del Fucino tramite una scala a chiocciola in pietra. Allenostre
spalle le paratie ci separavano da migliaia di metri cubi d’acqua, mentre
dinanzi a noi proseguiva la magnifica opera idraulicadella Galleria
Claudio-Torlonia. Le luci si perdevano lungo quei giganteschi collettori
foderati da grossi conci di pietra squadrata emattoni, le concrezioni nel
tempo avevano saturato le varie fessure con diversi speleotemi, alcuni dai
colori davvero particolari. Inlontananza le voci rimbombavano come rumori
sconosciuti, mentre la poca acqua rimasta sul fondo teneva in vita i pesci intrappolatidurante l’ultimo scolo. Poco oltre l’accesso della Discenderia del Cunicolo
Imperiale era visibile l’antico collettore scavato dai Romaniriconoscibile poiché
non foderato dai vari rivestimenti operati dai Torlonia. Eravamo al cospetto di
un’imponente opera d’ingegno, chenonostante la sua concezione fosse lontana di millenni manteneva
ancora la sua funzione.
La visita all’Emissario del Fucino è stata un’escursione in
programma all’evento “Strisciando – Majella 2016” Raduno Internazionale di
Speleologia avvenuto dal 28 ottobre al 1 novembre 2016 nel Comune di
Lettomanoppello.
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