La vista di Monte Meta era come uno scivolo di luna
frapposto tra il margine orientale di Campo Imperatore e la Piana del Voltigno.
Il sentiero saliva all’ombra dei pini, tra piante di lamponi e piccoligarofani
di bosco; mano a mano lo sguardo si apriva lontano, si scoprivano scorci e
montagne, e distese vellutate di prati modulati dai crateri delle doline. Questa
era una delle montagne minori,considerata poco perché di modesta altitudine,
ma io la trovavo bellissima avvolta dal silenzio e dai ginepri. La Piana del
Voltigno dorava i suoi prati mettendo in risalto il verde bordo dei fossi, cheaccennavano le anse di un rigagnolo tormentato. I pascoli si raccoglievano in
una depressione della valle, protetta tutt’intorno da boschi verdi e fitti. Tra
Monte Meta e Monte Capo di Serre tantedoline disegnavano il territorio, i
grilli si perdevano in canti assordanti e insoliti tholos a base quadrata raccoglievano la nostra attenzione.
domenica 21 agosto 2016
Monte Meta del Voltigno
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