Il sentiero procedeva sotto le Torri
del Vajolet, rasserenando con la sua continuità quella visione impervia di sfasciumi
e gugliestrapiombanti. Quelle montagne erano diverse dalle nostre anche grazie
a tutte le vie marcate a cui affidarsi. Andavamo alla ricercadel Lago di
Antermoia, che secondo la leggenda locale aveva il fascino di un oracolo che
tratteneva il misterioso canto dellaVivena
Dona. Tutti i complessi
rocciosi circostanti avvolgevano con cura la depressione di quella vecchia morena,
l’acquarifletteva il cielo e le rocce emanando una quiete statica che era in
grado di appagare l’anima. I laghi alpini avevano tutti quel coloreintenso e
trasparente, molte persone vi transitavano affianco lasciando perdere le loro
voci nella maestosa cassa di risonanza diquel vallone glaciale. Il
sentiero riprendeva tra dolomie e sfasciumi, saliva e scendeva nella bellezza
del suo Catinaccio.
martedì 21 luglio 2015
Il Lago di Antermoia in Val di Fassa
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