Le vie di Roio
Piano si animavano del suono della banda che rendeva omaggio alla festa di San
Franco, iniziavamo così ilnostro percorso, tra le case e i ruderi del paese
resi vivi dallo spirito delle celebrazioni. Una carrareccia prendeva il nome diVia del Monte, suggerendo l’antico tragitto degli armenti: le strade della monticazione miravano ai verdi pascoli
di Campoli,vivi del ricordo delle Casette Michetti. Monte Le Quartora teneva
lisci i suoi pendii di erba: il piano culminale, oltre il limite delbosco,
mostrava soltanto alcuni cespugli prostrati prima delle sue immense distese
lunari. Dalla cima si apriva l’alta visuale sulMonte Ocre, sui cui
contrafforti tracce di strade apparivano e sparivano nell’erba, come una
metafora della presenza umanatesa ad abbandonare i lavori d’altura. Dal Passo
di Vallefredda seguivamo il sentiero del Fossato di Cerasitto, passando poi per
ladolina di Mezza Spada e le tre Canetre, quegli enormi inghiottitoi si aprivano
come maestose voragini nella terra, addolcendo ipropri precipizi con il verde
delle vegetazioni.
domenica 14 giugno 2015
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