Poco fuori le
mura di Alba Fucens, nel folto della vegetazione, si nascondeva l’ingresso di una
parte della magnifica opera idraulicadell’acquedotto albense, edificato dai
Romani probabilmente nel II-I secolo a.C. circa. La galleria si sviluppava in
manierarettilinea e con una leggera pendenza in salita, per favorire lo scolo
delle acque, seguendo la direttrice che conduceva almacellum dell’antica colonia romana. Il passaggio sotterraneo,
dapprima comodo ed agevole, ci permetteva di toccare con manola maestria di
antichi ingegneri, che, nonostante secoli e terremoti, avevano ideato un’opera
eterna. Disturbavamo laquiete di un piccolo pipistrello mentre con le nostre
lampade animavamo la danza inoffensiva di moltissime zanzare. Mano amano che
il percorso diveniva più angusto riaffioravano dalla melma i resti di antichi
reperti, ossa e cocci variopinti cheazzeravano la distanza di oltre duemila
anni, lasciandoci la suggestione di una condizione insolita. Il cunicolo
terminava conuna frana, probabilmente causata da recenti lavori di superficie,
l’ipotesi più plausibile era quella che il condotto sfogasse in unodei “tombini”
dell’area del mercato dell’antica Alba Fucens. Ringrazio il gruppo
Speleoarcheologico ASD Grotte e ForreNatura d’Abruzzo - www.naturabruzzo.it - che ci ha dato la
possibilità di compiere questa escursione.
domenica 24 maggio 2015
Nei cunicoli sotterranei dell'antico acquedotto romano di Alba Fucens
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alba fucens,
cunicoli acquedotto albense
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