domenica 10 maggio 2015

Monte Pozzoni da Cittareale nell'Alta Valle del Velino e il Castello di Re Manfredi

Monte Pozzoni segnava il confine tra il Lazio e l’Umbria, e accoglieva nel grembo del suo anfiteatro le sorgenti del Fiume Velino. Salivamo lungo la Valle di S. Rufo, passando nelleprossimità della nascosta grotta della Sibilla, dove un profondo pozzo penetrava difficilmente nelle viscere della montagna, lasciando all’immaginazione l’indagine di cascate, strettoie einghiottitoi persi nel buio. La parte alta della montagna si alzava solitaria, mirando alla bellezza lontana dal Gran Sasso, della Laga, dei Sibillini e del Terminillo, mentre nelle prossimità di quellepiramidi erbose, i pendii scivolavano dolcemente verso Accumoli e Cittareale. Uno degli speroni della montagna un tempo ospitava un nido di aquile, che depredato dagli uomini lasciava soltanto ilricordo di quel volo maestoso. Nei pressi dell’abitato, il castello di Cittareale era il punto più importante dell’Alta Valle del Velino, che si estendeva a Sud di Monte Pozzoni. Era il castello di ReManfredi, un antico mastio ad insolita pianta triangolare che dava sfoggio del suo carattere difensivo. Ai piedi del suo basamento un’apertura si insinuava nelle sue fondamenta. Le sue originirisalivano all’epoca sveva di Federico II, e si collocava strategicamente tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio. Re Manfredi era il figlio di Federico II, e secondo la leggendatramandata nei secoli era stato sepolto proprio all’interno della fortezza a cui aveva dato il nome.

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