Alcuni casolari
sparsi segnavano la presenza dell’uomo sull’altopiano di Cascina, i loro ruderi
trovavano risalto nelcontrasto con la neve, che negli ultimi giorni aveva
imbiancato gran parte delle montagne. Dalla strada ammiravamo tutto ilversante settentrionale
di Monte Calvo, che sotto notevoli accumuli aveva ammorbidito il suo profilo di
cresta, ma ilpanorama più bello lo scorgevamo dalla cima di una piccola
collina non molto distante, Colle di Vallecupa, dove non solopotevamo continuare
ad ammirare gli scenari precedenti, ma anche la conca aquilana, la mole del
Gran Sasso e parte della Laga.In lontananza c’era anche la Majella che
alleggerita dalle nebbie della prospettiva aerea pareva come un’isola a cui
approdare.Tutti i panorami si perdevano nel bianco, qualsiasi colore che ne
rimaneva fuori viveva un contrasto fortissimo, così facevano glialberi e i
cespugli, i cavalli e i casolari. I piccoli paesi di Menzano, Santi e Casaline
si tenevano stretti nei loro piccoli nuclei urbani,la neve ne aveva eguagliato
forme e colori, tanto da renderli simili a quelli di un presepe.
domenica 8 febbraio 2015
Colle di Vallecupa sopra l'altopiano di Cascina
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