Al di sopra si
Barete si apriva la maestosa Valle Donica, che attraverso un comodo sentiero
raggiungeva il Rifugio di SantaPupa e i superiori Piani di Aielli. Nelle
prossimità di questo rifugio erano stati rinvenuti i resti di un antico acquedotto
romano con conduttura in laterizio, che da secoli metteva in comunicazione le
acque sorgive sommitali con la sottostantefonte di San Vito dell’antica Lavaretum. I colori del bosco a riposo parevano
assumere le tonalità fredde della pietra, tanto daconfondersi spesso, mentre
la neve uniformava tutto con decisione, anche se con sottili strati. Dai
rilievi sommitali diMonte Marine raggiungevamo il picco roccioso che si
separava dalla montagna: una piccola piramide di terra e roccia cheinterrava
nella sua sommità la stretta circonferenza di vecchie mura. Attraverso il filo del crinale
roccioso raggiungevamo i restidell’antica Rocca sopra Barete, quasi
completamente annientata dallo scorrere del tempo, che dava alle pietre disposte
dall’uomolo stesso sapore di quelle primordiali. Il corpo quadrato del
castello si poneva arditamente su pendii scoscesi, rivolgendo aSud il suo
ingresso, e ad Est i presumibili resti di una torre cilindrica.
domenica 14 dicembre 2014
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Bello percorso! E colgo l'occasione per inviarvi i miei caldi auguri di Natale, Sara! Buon 2015 !
RispondiEliminaGrazie Patzy tanti carissimi auguri anche a te! :-)
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