Monte Tilia sovrastava l’abitato di
Leonessa, proteggendolo ad Ovest con la sua conformazione grandiosa, così
importante da lasciar presupporre il forte legame tra quella comunità e la suamontagna. Fino al 1927 anche queste erano terre d’Abruzzo, passarono alla
provincia di Rieti durante il periodo del ventennio fascista. L’appartenenza
abruzzese si leggeva anche nellaconformazione di alcuni lacerti di cinta
muraria che culminavano a 1254 metri di quota inglobando un’antica torre
angioina: quello era il tipico assetto di fortificazione dei castelli-recinto di pendiodiffusi in
Abruzzo. Monte Tilia segnava il suo versante a Nord-Est con un impianto di risalita
ormai dismesso da anni, da lì partiva un percorso che compiva un anello su
tutta la montagna,lasciando scoprire nuove visuali sul territorio: la più
inedita fra tutte, per me, era quella rivolta al Gran Sasso, con la lettura quasi
esclusiva di Monte Corvo e Monte San Franco. La primavera davasegno dei suoi
risvegli con le prime fioriture di crochi ed erba trinità, la neve si
tratteneva nelle zone d’ombra, ma ormai era inevitabile il rinnovo della vita,
con il calore del sole chefecondava la terra. I monti Reatini si vestivano nelle
parti sommitali del tratteggio di alberi stilizzati, che posti a contrasto con
la neve, rendevano il gioco di trasparenze e velature. La cimadi Monte Tilia
si deturpava per mano dell’uomo a causa di una vecchia sciovia abbandonata,
così come alcune strutture ricettive poste nei pressi del Laghetto: di quei
locali ormai ne rimanevanosoltanto le mura dismesse ed il ricordo di remote
stagioni invernali. Il percorso proseguiva al di sopra dei Prati dell’Acquaro,
lasciando scoprire la bellezza del Fosso Fascino diLeonessa. Una deviazione
del sentiero dal suolo marcato conduceva alla Torre Angioina: attraverso una piccola
serie di brevi saliscendi si usciva dal bosco con la sorprendente visionedella
maestosa torre a nove lati scanditi da paraste. Venne fatta edificare nel 1278
da Carlo I d’Angiò al fine di rafforzare i confini del suo regno. Una scalinata
attrezzata da pochi anni dava accessoalla pancia della torre, dove una
balconata si affacciava sull’abitato di Leonessa, lasciando ammirare dall’alto
la sua bellissima conformazione a mandorla.
domenica 16 marzo 2014
Monte Tilia da Leonessa e la Torre Angioina
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non ci sono mai stata, ma prima o poi trovo un qualche complice per questa bella esplorazione!
RispondiEliminaE' un giro molto bello ed interessante, e poi Leonessa è davvero un bel borgo!
EliminaQuello che ammiro di più d´ Italia, é il numero di paesi e città, così vario che ha, e così belli allo stesso tempo! Nessun altro paese del pianeta, é come pure! Ciao, Sara!
RispondiEliminaOgni luogo possiede una bellezza propria che lo rende unico in assoluto, però è proprio vero che l'Italia è meravigliosa!!
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